Il primo esperimento di copiaincolla è stato verificare che il suo precedente metodo sperimentale funzionasse anche in questo periodo storico.
L'avevamo chiamato copiaincolla UP, dove U stava per Users e P stava per Profiling. L'approccio a qualsiasi sito e-commerce analizzato in agenzia iniziava allo stesso modo e terminava in modo totalmente differente. Perché la regola aurea era che ogni progetto è unico.
UP è un metodo che abbiamo sviluppato nel tempo quando abbiamo capito che statistiche e dati non bastavano più. Che avevano il limite di essere troppo poco parlanti e la pericolosità di essere troppo interpretabili. Se state pensando che i numeri sono qualcosa di oggettivo e che la matematica non è un'opinione, probabailmente non avete pensato che senza la giusta lettura possono rivelarsi muti o addirittura errati. Un numero apparentemente negativo può non essere un dramma, come uno positivo può non garantire un successo.
UP adotta un approccio decisamente empirico ovvero basato sull'osservazione. Però UP osserva con spirito critico. Analizza i dati di un’e-commerce alla ricerca di risposte che possano per esempio indirizzare una graduale evoluzione dei processi commerciali e d'acquisto. Per renderlo più usabile e più remunerativo.
Chi visita l’e-commerce? Che esperienza ha del sito? Da dove arriva e dove vorrebbe arrivare? Come potrebbe acquistare di più o meglio? Chi torna a visitare il sito e chi no? E per quali ragioni tornano o non tornano? Chi abbandona il carrello?
Non esistono manuali e nemmeno domande universalmente utili. Per ogni sito analizzato si deve ripartire da zero, tenendo però conto di tutto quel che è stato fatto ad oggi. Lo sviluppo di quell'approccio è l'esperimento del carrello abbandonato. L'esperimento del carrello abbandonato sta a copiaincolla UP come la teoria di Einstein sta a quella di Galilei. Il primo è l'estensione del secondo.
L'esperimento del carrello abbandonato tiene conto di un fattore che copiaincolla Up non aveva analizzato: il contesto storico. La paura ci spinge agli acquisti online, ma l'empatia ci suggerisce quelli nella bottega sotto casa. L'angoscia ci porta a fare scorta dei beni primari, ma l'orgoglio ci tenta a regalarci una gioia.
Facciamo i regali di Natale per sentirci vicini. Non li facciamo perché non è proprio il momento di pensare al Natale. Acquistiamo un vestito per consolarci, non lo acquistiamo perché non c'è l'occasione per indossarlo. Ordiniamo un pacco perché per fortuna i corrieri lavorano, non lo ordiniamo perché non è giusto che i corrieri lavorino. Temiamo per la nostra economia e temiamo per la nostra salute, e non si sa in quale ordine. Pensiamo all'oggi perché non sappiamo se avremo un domani, pensiamo al domani perché speriamo sarà meglio di oggi.
Quindi, alla domanda "l'approccio deve cambiare?" la risposta è "in questo momento sì". Storia e scienza sono indissolubilmente legate, impossibile ragionarne una senza l'altra. Impossibile che la prima non ci serva per il futuro della seconda.
Per la prima volta, però, la scienza non vuole fare un passo avanti, ma uno indietro. Per la prima volta si cerca un futuro che è un ritorno al passato. Domani torneremo alla normalità di ieri?
Quel che è certo è che oggi ci sentiamo tutti un po' carrelli abbandonati.