
Anche uno studio dentistico può comunicare con qualità, su social e offline
Quanto serve una pagina Facebook ad uno studio medico? Sono anni in cui sembra che ogni impresa debba avere una pagina Facebook. La credenza popolare è: non importa se serve, ma non si può non averla. Anche se la forma non è delle più belle, quella frase un fondo di verità ce l'ha. Ma solo un fondo. Facebook è un grande bacino di pubblico.
Ma esserci per non parlare la stessa lingua di quel pubblico o per non dargli i contenuti che esso cerca sul social, non avrebbe senso. Per questo ci si deve chiedere: la fan page della mia impresa sarà in grado di piacere al pubblico? La mia impresa riuscirà a produrre o suggerire contenuti pertinenti?



Nel caso di GM Medica, centro di medicina dentistica, ci siamo risposti "sì". Per GM Medica aveva senso avere una fan page Facebook - e animarla con un preciso piano editoriale - per alcuni motivi.
Il primo è il carattere prettamente locale della struttura: questo le permette di diffondere comunicazioni professionali e d'attualità ad un bacino di pubblico principalmente concentrato in un territorio metropolitano.
Il secondo è il carattere dei medici che ci lavorano: amano mostrarsi affabili e disponibili con i pazienti. E in questo senso Facebook può essere un efficace veicolo per trasmettere alta professionalità a misura d'uomo e per tradurre concetti dentistici complessi in parole comprensibili ai più.
Alla luce di questo ci siamo occupati di sviluppare un piano editoriale e di aggiornare di continuo un piano editoriale. Precisi modelli di creatività attraverso cui veicolare sul social contenuti professionali, medici o semplicemente d'attualità.
Per creare un'immagine digitale coerente alla realtà. Per fare in modo che sempre più potenziali clienti potessero venire a conoscenza del lavoro del centro.

E quando il torrone si fa duro, i duri iniziano a comunicare
Poi è nata la campagna stampa. Una comunicazione un po' pubblicitaria e un po' informativa. Per dare impatto creativo e fare cultura. La sfida era spiegare in modo semplice ed attraente (sì, attraente, perché se non riesci a piacere agli occhi di chi guarda nessuno ti leggerà) cosa fosse la pratica dentistica dell'implantologia a carico immediato.
Per riuscire ad arrivare davvero ai lettori de La Repubblica (la campagna è uscita lì) avevamo bisogno di un primo elemento d'impatto: l'abbiamo trovato in due pezzi di torrone e nel titolo della campagna ironicamente riferito ad un famoso proverbio.


Torrone e proverbio che parla di denti. L'attenzione di chi legge è presa. A quel punto c'è da dire tutto quel che si deve dire.
Informazioni, garanzie, affidabilità. Un grande numero di informazioni (anche potenzialmente ostiche a causa di qualche tecnicismo e del timore reverenziale che l'argomento “dentista” suscita sempre) da organizzare in modo chiaro. Di cosa si tratta? Quanto costa? Perché dovrei pensare di farlo? E perché proprio da voi? Risposte e vantaggi condensati in poche righe. Quelle poche righe in cui chi legge decide se approfondire l'argomento e rivolgersi allo studio, oppure no.


Progetto