Un report è una fotografia che invece di inquadrare un singolo istante, cattura un intero periodo
Sono le parole di una delle nostre Data Analyst mentre ci racconta perché in un'agenzia di comunicazione si fanno i report.
Parliamo di numeri e di dati. Ci sono differenti modi e strumenti per analizzare i dati. Scegliere quali utilizzare e perché dipende sempre da una cosa: quello che stiamo cercando.
Come dice Ingrid, la statistica è basata sulla costruzione di ipotesi che possiamo decidere di tenere buone o meno in base a quello che in un parolone viene detto p-value, ovvero valore p. In parole più semplici, ci riferiamo a quanto per noi è significativo o no un dato.
Se poi abbiamo la fortuna di disporre di dati provenienti da canali differenti, come possono essere i social o un sito, abbiamo la conseguente fortuna di incrociarli per avere una visione d'insieme maggiore. Riusciamo quindi a capire che tipo di interesse abbiamo suscitato nei nostri potenziali clienti o clienti grazie ai contenuti che gli abbiamo fornito.
Da lì, estrapoliamo come questo interesse si sia tradotto nel comportamento d'acquisto. Questo percorso, sempre nell'ambito del marketing, si chiama funnel.
Il funnel, che letteralmente vuol dire "imbuto", quindi, altro non è che la ricostruzione degli step che iniziano con una semplice reaction o con una visita al nostro sito e finiscono in una conversione. Ovvero l'acquisto vero e proprio.
Ricostruire il funnel ci serve a definire il profilo del consumatore, a capire cosa gli passa per la testa, a profilarlo. La vera luce in fondo al funnel.