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La creatività (nell'era digitale) secondo Brunella

"La forte spinta che viene dal mondo digitale è senza dubbio un’opportunità da cogliere per sfruttare al meglio le infinite possibilità che offre, ma il processo creativo era e rimane l’elemento che può fare la differenza nei confronti dei competitor". 

Inizia più o meno così l'intervista che ho rilasciato a TV KEY, rivista che il gruppo Media Key dedica periodicamente ai professionisti del settore marketing e comunicazione. La richiesta era quella di scattare una fotografia più o meno nitida dell'attuale situazione della creatività nel mondo della comunicazione, un settore in cui ormai molti tendono a saper fare tutto e la multicompetenza è all’ordine del giorno.

È sempre più frequente vedere agenzie dotate di una propria casa di produzione che realizzano, oltre alla creatività, spot e video. E non mancano le case di produzione o le concessionarie che allargano il proprio intervento alla creatività. Questo perchè, oggi, le aziende devono districarsi tra numerose piattaforme e chiedono una sempre maggior versatilità nella tipologia di servizi e soluzioni proposte dalle agenzie di comunicazione.

A mio avviso, dall'unione delle diverse competenze possono nascere buone e solide collaborazioni, in cui ognuno è chiamato a mettere in campo il proprio punto di forza, sia essa la creatività sia essa la capacità di promozione. A copiaincolla lavoriamo così: cerchiamo di far percepire un piano costruito a quattro mani come un unico, indissolubile progetto in cui le diverse competenze si fondono tra loro in maniera quasi spontanea. E lo facciamo insieme a partner che pensano esattamente come pensiamo noi.

Negli ultimi anni il livello della creatività Italiana in ambito comunicativo è aumentato. I brand sono in grado di proporre campagne sempre più fresche e coinvolgenti, puntando l'obiettivo non tanto sul prodotto ma sul pubblico al quale si rivolgono. L’ironia, ad esempio, è sempre più utilizzata nelle strategie pubblicitarie: crea un paradosso, riduce la tensione del messaggio e rompe le resistenze nei confronti del prodotto. Ma non è detto che funzioni con tutti i prodotti e in tutte le comunicazioni, anzi a volte è persino controproducente.

Sembra banale ripeterlo, ma sono sempre i contenuti a fare la differenza. Della serie, Content is (still) the king.

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