Il lavoro è stato dunque prima di tutto strategico, alla ricerca del concept che avrebbe potuto soddisfare maggiormente e meglio le modalità di vendita e la presentazione di quei precisi prodotti. Ma dopo la strategia è venuto il tempo del design e della fotografia.
Se la dimensione del design è nel dna stesso dell'agenzia, la fotografia richiede invece l'intervento di fotografi professionisti che mettano a disposizione la loro competenza, le loro tecniche, le loro sale di posa. In quelle fasi il lavoro di un art director non è più diretto, ma mette i panni della consulenza. Si tratta dello styling. La scelta delle composizioni da ritrarre, delle situazioni da mostrare, dei prodotti da prediligere: tutte scelte che deve prendere l'agenzia - che ha chiaro in mente il fine ultimo del progetto - e consegnarle allo specialista della fotografia still life.
Un dettaglio non banale per i cataloghi - evidente invece già di per sè nell'allestimento fieristico - è quello della fisicità dei prodotti Cartapietra. Era fondamentale mostrarli nei particolari, ma lo era altrettanto mostrarli ambientati all'interno di stanze, a fianco di arredi. Così da suggerirne le applicazioni finali, così da far percepire di che tipo di prodotto stiamo parlando.
Un piccolo esempio di come in un progetto come questo entrino valutazioni di ampio respiro strategico al fianco di scelte decisamente più pratiche. Di come la visione debba essere totale.