La cosa bella di questo progetto è la sua storia. Come è nato, da quali idee e da quali sogni dei dipendenti del Comune di Pegognaga. Ma andiamo con ordine.
Pegognaga è un piccolo Comune della fascia meridionale della provincia mantovana, quella per intenderci che resta al di sotto del cordo del Po. Non molti abitanti eppure molte idee e molti obiettivi ambiziosi raggiunti. Due esempi su tutti: il progetto Smart City - che ha portato il suo Sindaco a parlarne in Italia e persino all'estero, invitato in numerose conferenze sul tema, intervistato anche dalla stampa nazionale come nel caso di Corriere della Sera - che tra le altre cose l'ha reso il primo comune in tutta Italia completamente cablato con fibra ottica; il recupero della vecchia Casa del Popolo abbandonata da anni e trasformata in un polo culturale che oggi rappresenta il cuore sociale della vita dei suoi cittadini - e di quelli di tanti e tanti paesi limitrofi - da uno a novantanove anni con le sue biblioteche, sale lettura, museo storico, sale studio dotate di etsti univesritari e wifi, le sue tante aree aperte all'insediamento di pogni tipo di associazione, tutto rigorosamente gratuito e aperto a tutti con orario continuato sette giorni su sette.
In questo contesto illuminato, è nata la volontà delle donne e degli uomini che lavorano per l'Amministrazione locale di chiedere al Primo Cittadino la possibilità di far portare nel futuro anche il proprio Municipio. La loro idea era fare in modo che fosse sempre più evidente a tutti che quello spazio è espressamente aperto, dichiaratamente al servizio dei cittadini. Allontanare il tradizionale grigiore burocratico da ufficio pubblico e rendere le pareti e le stanze parlanti. Fare in modo che tutta l'esperienza dell'ospite fosse incentrata sulla disponibilità e su un carattere di servizio dinamico e decisamente avanzato.