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Leasint, selfleasing e comunicazione molto easy

Chi come noi lavora in un'agenzia di comunicazione le chiama pagine di atterraggio oppure all'inglese landing page e, no, non sono siti web.

Sono degli spazi creati online per dare vita a meccanismi con cui il pubblico possa interagire e scoprire contenuti particolari.

Non hanno volutamente la complessità e la completezza di un normale sito web, ma ciò non significa che il lavoro di progettazione della comunicazione sia meno impegnativo. Unire informazione, coinvolgimento, identità di prodotto. Spesso questi progetti rappresentano sfide decisamente stimolanti per il lavoro di un'agenzia di pubblicità che fa della creatività la sua principale arma di comunicazione.

Il gioco sta tutto nell'organizzare messaggi e suggerire azioni che riescano a coinvolgere l'utente sul tema e sul marchio che gli si presentano.

Si parla di sensazioni nel caso del progetto ideato e realizzato per Leasint, la società di leasing del Gruppo Intesa.

Così nasce un luogo digitale nel quale accogliere clienti che hanno già sentito parlare del servizio offerto, ma che ancora non l'hanno approfondito.

Uno strumento per far comprendere cosa possono trovare attraverso il prodotto e per trasmettere loro la sensazione di professionalità netta ed essenziale di cui il servizio finanziario è pervaso.

Per Leasint, in agenzia abbiamo seguito e sviluppato anche un progetto di direct marketing.

Si tratta della progettazione della strategia creativa attorno alla comunicazione promozionale e ai materiali di gadgetistica personalizzata per un evento organizzato e promosso dalla stessa società finanziaria. Il mezzo postale classico era già stato stabilito dal brief consegnato dal cliente. Quindi, come far parlare la carta?

Si trattava di capire in quali modi i tradizionali strumenti di carta e posta potessero uscire dalla staticità e mettersi a parlare davanti al destinatario per colpire davvero la sua attenzione.

E così la soluzione è stata quella di muovere nella direzione di una soluzione pop-up che puntasse a sorprendere un pubblico educato a ricevere comunicazioni ben più formali e standard da quella società.

“Un evento golfistico? Beh allora facciamo in modo di far sentire a chi guarda l’odore dell’erba. Facciamo in modo che possa già toccare la pallina con le sue mani.”

Questo è quello che abbiamo pensato all'inizio del lavoro. Volevamo che il destinatario corresse subito a prendere la sua sacca delle mazze.

Il progetto calendario

 

Una via sperimentale fatta di elastici e copertine rigide. Un calendario a libro; per voltare pagina dopo le giornatacce; per scrivere noi quelle buone.

Come fare a rendere diverso il solito calendario? Come fare per rendere originale uno strumento già visto e rivisto mille altre volte? Come lasciare il segno con un oggetto già noto?

Una via può essere quella di lavorare sulla sua struttura: analizzare quelle classiche e svilupparne di nuove. È esattamente il tipo di approccio che abbiamo sviluppato per lavorare alla progettazione del calendario-dono per Leasint.
Il primo intervento è stato quello della progettazione di un'originale struttura a libro, differente dalle classiche strutture verticali dei calendari da tavolo.

L'inserimento delle copertine rigide ha permesso all'oggetto di guadagnare in valore percepito dal pubblico e in stabilità funzionale.

Gli elastici sono il classico dettaglio differente: servono davvero (tengono ferme le pagine sul mese che interessa) e sono davvero l'elemento che unisce semplicità e originalità andando a guadagnare nell'attenzione del pubblico un posto di riguardo rispetto ai soliti calendari.

 

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