Sarebbe stato molto facile optare per soluzioni che si erigessero sulla presenza del tipico marroncino da cibo artigianale, da bottega, da trattoria. Sarebbe stato altrettanto prevedibile affidarsi a colori nobili come l'oro, tentando di sviluppare un marchio di Denominazione vicino ai linguaggi grafici degli stemmi araldici.
Ma le scelte facili e prevedibili sono quelle che rassicurano il cliente al momento della presentazione, salvo poi dimostrarsi deboli sul lungo periodo proprio a causa della loro scarsa originalità, e dunque scarsa personalità.
Con il solo utilizzo di un filo grafico, il marchio riesce a ritrarre il prodotto nella sua appetitosa realtà senza dimenticare di essere un logo.
La presenza del bianco e la leggerezza delle grafiche lo rende perfetto per la funzione di simbolo di garanzia. La scelta di una frase che presenta la Denominazione Comunale senza freddi tecnicismi riporta il marchio vicino al pubblico e vicino alla tradizione rurale del prodotto e della storia che rappresenta.
Un prodotto storico eppure da poco riconosciuto da una propria Denominazione Comunale, una De.Co. ossia qualcosa di analogo ad un DOC per un vino o ad un DOP per un Aceto Balsamico.