
Il sito web che rende leggero ciò che di solito è pesante

Che il sito web vetrina di Dulcop, il più importante produttore italiano di bolle di sapone e di accessori per ricrearle, goda di una struttura tecnica estremamente leggera sembra il più classico dei nomen omen: leggere le bolle di sapone, leggero il sito che le ospita. Eppure era tutt'altro che scontato.
Anzi, non era affatto semplice fare in modo che lo fosse vista la pesantezza del gran numero di animazioni previste nelle fasi di ideazione del progetto per rendere la UX più piacevole, più fluida, più ricca. Se ci si è riusciti il merito è di alcune precise scelte tecniche prese a copiaincolla da logic e sviluppatori web che si sono presi cura di questo lavoro.
La prima scelta è stata strutturale, destinata al disegno delle fondamenta del sito web dandole un assetto non così comune, ossia la separazione su due progetti distinti della struttura backend e della struttura frontend messi in comunicazione tra loro via API.
Che vantaggio offre questo? Che ogni intervento sull'uno può essere indipendente da eventuali interventi sull'altro. Dunque una garanzia di maggiore semplicità nella gestione della manutenzione. Dunque una garanzia di maggiore flessibilità per ogni modifica grande o piccola che verrà scelto di affrontare in futuro. Dunque tempi estremamente ridotti per ogni aggiornamento.
Infine, un grande vantaggio in termini di ottimizzazione delle performance del sito, della sua velocità di caricamento, della stabilità dei molti effetti scelti per le numerose animazioni scelte.

La vetrina digitale per i buyer. Bella da visitare, efficace da usare
Andate a fare un giro su dulcop.com. Troverete bolle di sapone che vagano sulle pagine. Troverete una timeline della storia aziendale che poteva essere resa in forma altamente semplificata e che invece è stata voluta ricca e fluida nel suo comportamento sotto gli occhi dell'utente. Troverete una foto in bianco e nero della famiglia alla guida dell'azienda, foto che apparentemente è normalissima e invece basta un solo rapido mouse over per accenderla di colori e far muovere tutti i componenti della famiglia in una scena che li vede soffiare bolle di sapone. Come è stato possibile rendere tutta questa sovrastruttura tecnica tanto performante da meritare una A, il massimo dei voti, su tutti i principali tester di performance? Grazie alle scelte che la sua natura customized ha reso possibili.
Custom è la parola chiave alla base del progetto dulcop.com fin dalla scelta di separare backend e frontend, come si diceva sopra.
Custom lo è la scelta di Astro come framework javascript, una libreria con cui generare gli asset di immagini, script e css in modo da mantenere le pagine altamente performanti nonostante le animazioni, anche 3D.
Custom lo è anche nel cms, creato a copiaincolla ad hoc con il vantaggio di non essere vincolati in alcun modo da strutture preconfezionate che avrebbero obbligato a trattare gli elementi dei sito secondo impostazioni rigide, faticose da aggirare sulla strada verso la massima ottimizzazione delle prestazioni del sito web e della sua user experience.
Uno di questi elementi è ad esempio il catalogo prodotti, uno dei cuori pulsanti di dulcop.com, centro nevralgico della sua essenza e del suo obiettivo primario, ossia quello di offrirsi come una piattaforma a disposizione dei buyer interessati a consultare tutte le referenze e le licenze di cui le bolle di sapone Dulcop godono e che portano sui suoi tubetti i personaggi delle serie e dei film di animazione più amati dai bambini.


E su questi aspetti puramente tech si sono innestati il racconto e l'amplificazione dell'anima di Dulcop.
Un'azienda che è orgogliosamente famigliare e che si occupa di produrre qualcosa destinato al divertimento, al gioco, al tempo felice. Un'azienda che va dunque raccontata con le parole più giuste per rappresentare quest'anima. Un'azienda attorno a cui è stato opportuno, con i team copiaincolla per foto e video, produrre anche shooting in grado di raccontare anche per immagini quel dna, quei volti, quel sapore che Dulcop sente di avere e che voleva fosse trasmesso anche dalla sua digital house.