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Focus

Il centro estivo per i "figli di copiaincolla" è un'idea ben più ampia di questo

Tutto nasce dal progetto Mary Poppins

 

L'estate 2023 è l'estate della prima edizione del centro estivo per bambini organizzato da copiaincolla, a copiaincolla, per i figli dei dipendenti di copiaincolla. Il nome copiaincolla è importante che passi forte e chiaro, perché crediamo fortemente in questo progetto, lo sentiamo molto nostro. Nostro di copiaincolla.

Il progetto, appunto.
Si chiama Mary Poppins e in breve consiste nell'accordo definito con una serie di educatrici professioniste selezionate dal nostro HR che offrono la disponibilità, a chiamata, a occuparsi della gestione dei figli di chi lavora qui ed eccezionalmente incontri difficoltà a trovare il modo per tenere occupati e seguiti i propri figli il pomeriggio dopo la scuola oppure nel periodo delle vacanze estive. Perché i nonni non sono disponibili in quelle date, perché il doposcuola non viene garantito, perché questo e quest'altro motivo personale e famigliare.

Mary Poppins, nella sua versione estiva, prevede anche un periodo di copertura garantita, come un normale centro estivo ricreativo, ma con due enormi vantaggi: uno, è organizzato a pochi metri dal genitore permettendo di passare momenti della giornata insieme come ad esempio il pranzo; due, è completamente gratuito. Completamente.

Il progetto Mary Poppins è nato come conseguenza di un altro progetto che lo ha reso possibile, ossia la progettazione e realizzazione di spazi della sede concepiti in modo tale da renderli funzionali per la duplice funzione di luoghi di rappresentanza e di aree per l'accoglienza di bambini. Impossibile, direte voi. Invece qui accade.

Una precisa cultura aziendale

 

Per rendere reali le idee più ambiziose che ancora non esistono e per fare in modo che funzionino sul serio, servono tre cose: le buone idee, il tempo, il denaro.

La buona idea avuta nasce dal concetto molto semplice che amiamo il nostro lavoro ma ancora di più la nostra vita, che in nessun modo vorremmo mai che il lavoro la invadesse oltre i confini che è giusto riservargli, che in nessun modo vorremmo che lavoro e vita entrassero in conflitto e ci costringessero a scelte difficili e fastidiose.

Fissate queste premesse risulta facile avere buone idee che hanno l'obiettivo di trovare i più armoniosi punti di contatto tra la sfera professionale e quella privata, indipendentemente dal fatto che quel privato sia costruito o no attorno a una famiglia e/o a dei figli.

La buona idea in questo caso era dunque creare un baby parking aziendale e il tempo è servito per trovare le soluzioni per renderla reale.

Lo abbiamo usato per individuare gli spazi adatti e per comprendere come li avremmo potuti rendere spazi per far passare del tempo a dei bambini per giocare, fare i compiti, fare merenda, riposare.

Lo abbiamo usato per capire che con le giuste soluzioni alcune aree della company house avrebbero potuto cambiare pelle ed essere arredate, per esempio, con mobili pieni di vani a scomparsa che nascondessero materassini per le nanne pomeridiane, peluches, barattoli pieni di pennarelli, una grande nave dei corsari in legno, palline e palloni, agli occhi dei clienti ospitati lì per il kick-off di una campagna integrata e intenti a guardare una presentazione su un grande schermo ignari del fatto che quello stesso schermo altro non è che una LIM, come quella delle scuole, su cui i bambini disegnano robot e unicorni non appena quello spazio torna nelle loro mani e sputa fuori da ogni dove i materassini, i peluches, i barattoli dei pennarelli, la nave dei pirati e tutto il resto.

Il denaro è indubbiamente servito. Difficile però avere il dubbio che sia una spesa e non un investimento se pensate che quelle aree e quei momenti possono risolvere grandi problemi a un genitore e se pensate che quel genitore è una risorsa dell'azienda.

Una risorsa che si può decidere di abbandonare al suo destino con un semplice "sta a lui/lei trovare una soluzione per venire al lavoro anche se non sa dove mettere il figlio" oppure aiutare con un "ti farebbe comodo Mary Poppins per qualche giorno in azienda e gratis?". La scelta è tra risorse che non riescono a conciliare al meglio il loro lavoro qui con la loro vita e risorse che invece ci riescono.

Siamo dei romantici sognatori? Allora eccovi due domande ciniche e materiali: voi tra quei due generi di risorse chi scommettereste possa avere uno stato psicofisico migliore e lavorare con maggiore efficienza? A chi dei due affidereste i vostri progetti?

Una giornata d'estate. Con Mary Poppins. Qui

 

Una giornata d'estate con Mary Poppins qui comincia attorno alle 8.30, quando grosso modo tutti i bambini sono già arrivati.

Le attività del mattino sono spesso in giardino per sfruttare la temperatura ancora non troppo calda. Si gioca a palla, ad acchiapparella, con l'hula hoop, si balla con lo stereo che fa suonare le canzoni da bambini ma non solo da bambini.

La pausa per la merenda è prevista attorno alle 10.30: pane burro e marmellata, un frutto, le cose che il genitore ha indicato alla Mary Poppins di turno quel giorno. Sul percorso tra la sala pranzo e la sala bambini c'è il momento evasione per le fughe verso le scrivanie della mamma o del papà. "Cosa fai? A chi telefoni? Cosa scrivi?". Carezze, baci, risate dei colleghi giovani che ancora vedono quei piccoli come entità esotiche ancora troppo lontane dalle loro vite. Poi tutti nella sala dei bambini a giocare, colorare, disegnare. Con i più grandicelli a fare anche i compiti.

Il pranzo è una fiera della bellezza umana, una riscoperta di benessere. Tutto quel che è potuto accadere di buono e di cattivo alla scrivania prende un'altra fisionomia se guardato mentre si è seduti a tavola e genitori e bambini mangiano vicini ma anche molto lontani con questi nanetti che raccontano cose a chiunque passi di lì e lanciano dei "mi prendi che scappo?" o qualche irresistibile errore di pronuncia, che saranno anche sempre le solite cose ma ogni volta fanno spanciare.

Tutti sanno che il pranzo dei bambini è finito solo quando si sente risuonare nella grande sala della sede la baby dance e quando i quattro o cinque colleghi - che qui rimarranno anonimi - si alzano di scatto dai loro tavoli abbandonando forchette e cracker per andare a ballare con i bambini un qualche video scelto da Mary Poppins su YouTube, di quelli in cui qualche giovane maestra canta e balla canzoni seguendo rigorose coreografie di gesti ed espressioni.

E da lì in poi il pomeriggio fatto di nanna per i più piccoli, fatto di Play Station e qualche altro compito delle vacanze per i più grandi. Fino alla merenda delle 16.30, fino a quel nonno che viene a prendere la nipotina prima che la mamma finisca, fino a quel papà che esce dall'ufficio mano nella mano con suo figlio.

Fino a riprendere il giorno dopo, attorno alle 8.30.

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