Meno comunicazione di prodotto,
più relazione col pubblico
La pubblicità è attorno a noi, continuamente.
È la voce allegra di uno spot radio che ci accompagna nel traffico mentre andiamo al lavoro. È il cartellone sei metri per tre che ci strizza l’occhio sulla provinciale, è il banner che appare mentre controlliamo il meteo per il weekend. È il volantino che troviamo incastrato sotto il tergicristalli.
È il marchio stampato sulla maglietta della ragazza in metro. È il post di prodotto sponsorizzato che compare sulla nostra bacheca al primo scroll che facciamo la mattina e all’ultimo prima di dormire.
Siamo talmente sovraesposti all’advertising, talmente abituati alla sua rassicurante presenza, che molto spesso passa inosservato, disattendendo la sua funzione. Un bel problema, per noi pubblicitari!
Se consideriamo poi che il mercato è naturalmente saturo di prodotti ed opportunità pronte per essere colte da un pubblico sempre meno “fedele”, la situazione si complica.
È ancora possibile rendere un marchio memorabile?
Ce lo chiediamo continuamente. In un’epoca di meteore e one-hit-wonder sembra sempre più difficile elaborare una strategia di comunicazione che susciti nel pubblico interesse per il marchio e finisca per renderlo memorabile.
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