Il numero dei positivi al virus è stato enormemente alto, ovunque. Il numero dei positivi verso il futuro, verso la ripartenza, è cresciuto il triplo. Nessuno dice che sia facile, nessuno minimizza i rischio per le imprese e l'occupazione. Sriamo solo massimizzando la voglia di riprendersi tutto quello che avevamo e di provare a ricostruirlo meglio di com'era.
Provate a fare ora un salto avanti nella vostra vita. Avete 73 anni. È una domenica, poco dopo aver finito di pranzare. Avete i vostri figli a tavola e i loro figli sulle ginocchia. Uscirà quasi per caso la parola virus. La vostra mente volerà al 2020. A quando dall'oggi al domani non avete più potuto muovervi liberamente. Quando si vedevano le fotografie dei camion dell'esercito portare le bare fuori da una città perché i suoi forni crematori non tenevano il passo. Quando avete dovuto rendervi prigionieri delle vostre stesse case. Quando sembrava di essere in un film, quando la mattina nel dormiveglia stavate qualche secondo a pensare se davvero la realtà era così o se non fosse invece stato un sogno.
I bambini vi chiederanno distratti qualcosa. Voi risponderete con trasporto, mettendo nelle frasi quel che avete provato allora. Ma loro non potranno seguirvi davvero. Non biasimateli. La loro reazione annoiata è la stessa che voi da piccoli avevate davanti ai racconti della guerra che i vostri nonni facevano a voi. Le situazioni straordinarie non possono essere davvero capite da chi non le ha mai sentite sulla propria pelle. A loro quell'esperienza e quella paura ha lasciato molto. Ha scolpito la loro percezione della vita e della realtà con effetti che hanno poi plasmato il loro carattere per tutta la vita. A noi accadrà qualcosa di molto simile. E, anche se può suonare strano dirlo ora, in questo momento, non è detto sia un male.
Quando sarà finita, ricordarsi di tutto questo sarà un bene. Daremo un grande valore alle passeggiate, al fare la spesa senza paura di toccare il carrello, al vedere gli amici, all'abbracciarli, all'andare ad un concerto, allo stare fuori tutto il giorno, al portare i propri figli in un bel posto, al dimenticarci delle video chiamate, allo spegnere la tv.
Quando sarà finita, tutto ripartirà. Servirà tempo, ma ripartirà inevitabilmente. Noi, voi, tutti, avremo una voglia sconfinata di bere un caffè in un bar, di uscire a cena, di vagare facendo shopping, di passare un weekend in un'altra regione, in un altro paese. Avremo bisogno di appagarci, di ricompensarci. Avremo bisogno di consumare e avremo bisogno di vendere. Avremo bisogno di fare.