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Focus

La riedizione di un vecchio oggetto di copiaincolla spiega come e perché è nata l'agenzia.

E spiega gli elastici da sparare

Oggetti originali in serie limitate. Che regaliamo

 

Tutti cercano di farsi belli con gli altri. In sociologia si chiama osservazione di second'ordine: ossia osservare come vieni osservato. In parole spicce si dice truccarsi, o scegliere un bel pantalone, o parlare cercando di colpire chi hai di fronte. Cerchiamo di farlo tutti. Una sorta di istinto umano - animale, probabilmente - ad essere apprezzati dagli altri umani. O perlomeno dagli umani a cui ci interessa piacere. Lo facciamo tutti e lo fanno anche tutte le aziende.

Anche copiaincolla lo fa. Allo stesso modo di ogni altra azienda, anche copiaincolla è attenta a piacere ad altri umani - umani che lavorano in altre società. Per farsi bella, copiaincolla usa alcune strategie molto diffuse e altre strategie invece decisamente originali. Solo sue. Una di queste è quella che (erroneamente!) da sempre chiama gadget.

I gadget di copiaincolla non sono affatto dei gadget.

Sono degli oggetti che qualche markettaro potrebbe definire “self promo per colpire il target dei prospect”. Sono pezzi unici, creati una volta all'anno, ogni volta completamente differenti dall'anno precedente. Sono oggetti che prima non esistevano, nel senso che non vengono acquistati già finiti. Nel senso che non esistono in commercio. Vengono pensati da zero, facendo ricerca sui singoli fornitori in grado di produrne ogni componente. L'assemblaggio finale è poi opera delle persone stesse di copiaincolla.

A volte quegli oggetti hanno una componente di interattività digitale stimolando azioni da compiere online; altre volte l'interattività è più semplificata e si esaurisce nell'utilizzo dell'oggetto.

C'è stato il cuscino confezionato sottovuoto su cui era stata stampata la definizione da dizionario della parola appoggio che, oltre al significato tradizionale, la spiegava con il significato di supporto creativo e strategico offerto da copiaincolla. C'è stato un calendario magnetico in stile circo, per lanciare una vecchia versione di copiaincolla.com. C'è stato un gioco in scatola stile trivial in tema di pubblicità, completamente creato in agenzia, anche in tutte le sue centinaia di domande e risposte. C'è stato un finto test di gravidanza che, diventando positivo al contatto con una provetta di acqua “magica”, dimostrava la fecondità di idee di copiaincolla (“congratulazioni, aspetti un progetto!”) e a cui era anche legata una web serie che raccontava del rapimento dei creativi di copiaincolla ad opera di un temibile scienziato che voleva ricavarne il gene dell'imprevedibilità.

Ci sono state molte altre cose, almeno venti, una per ogni anno di vita dell'agenzia. Una di quelle, forse la più semplice e senza nessun dubbio tra le più reclamate negli anni a seguire, è stata la pistola spara elastici.

“Pronti a colpire”, l'oggetto del 2005. Che ora è tornato

 

L'oggetto con cui copiaincolla ha scelto di sedurre i propri clienti e chi lo potrebbe diventare, è una riedizione della sua leggendaria pistola spara elastici ideata nel 2005.

Perché ricreare un oggetto già creato? Non è un controsenso per chi si definisce creativo? No. Se davvero valesse quel ragionamento allora nessun artista potrebbe mai cantare la sua canzone più di una sola volta. Allora Botero avrebbe dovuto abbandonare i suoi soggetti in carne già dopo il primo quadro. Invece no.

Se lo abbiamo ricreato è perché a quell'oggetto siamo molto affezionati. Perché lo ha partorito la mente vivacissima dell'allora direttore creativo dell'agenzia. Un ragazzo che assieme ad altri due ha fondato copiaincolla e le ha dato l'imprinting identitario nei suoi primi dieci anni di vita, lasciando in eredità moltissimo anche per i successivi dieci.

La pistola spara elastici, come da tradizione concepita e progettata in agenzia, senza averla trovata pronta in commercio, aveva un titolo bonariamente molto diretto: “Pronti a colpire”. Oggi l'approccio progettuale porterebbe ad evitare scelte così semplici, mentre invece l'approccio alla ricerca dello stupore è rimasto identico. Aveva un tema western, da duello pistolero sotto il sole di mezzogiorno, al centro della via centrale della città in terra battuta, al centro di una scena sul cui perimetro si affacciavano saloon, banca e ufficio dello sceriffo. Era in cartone e veniva spedita assieme a tre elastici e tre bersagli. A suggerire che nessun colpo doveva essere sprecato.

Aveva tutte queste caratteristiche, e le ha ancora. È una pistola da utilizzare per divertimento, ma anche per allenare la propria mira. Una doppia lettura tipica di copiaincolla, sospesa tra ironia ed efficacia, tra non prendersi troppo sul serio e non perdere mai di vista gli obiettivi desiderati con affamata determinazione.

La risposta alla domanda “Perché, dopo quindici anni, avete ricreato un oggetto pressoché identico?” è che “ci sembrava il caso di celebrarla”. Abbiamo pensato che avremmo potuto aggiungere una call-to-action verso un mini-sito. Magari ad un url come prontiacolpire.com o farebangbang.com, avremmo potuto far trovare bersagli da scaricare e stampare, perché no con i volti di qualche politico. Avremmo potuto chiedere ai destinatari video (i famosi user generated content) delle loro imprese balistiche per poi ripostarli sulle nostre properties social.

Alla fine abbiamo preferito di no. Se celebrazione doveva essere, andava fatta così. Nel rispetto di un'idea nata quindici anni fa, quando la comunicazione era meno integrata. Quando un messaggio poteva viaggiare anche solo. Quando una meravigliosa pistola spara elastici in cartone poteva permettersi di non essere per forza qualcosa di più di una meravigliosa pistola spara elastici.

Tanti auguri pistola! (Senza offesa).

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