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Focus

Mattoni. Questo è tutto quel che c'è da sapere su l'ora e il tra poco di copiaincolla

Rita Pavone

 

Qualcuno che lavora qui in copiaincolla l'altro giorno ha fatto una confessione a un altro paio di noi.
Era uno di quegli aperitivi improvvisati attorno alle 18 o poco più, in quel momento della giornata in cui gli uffici e gli open space si svuotano e i pochi che vogliono prendersela con un poco più di calma buttano lì l'idea di fermarsi ancora un ultimo quarto d'ora sul divano per sgranocchiare patatine in sacchetto e sperare di trovare qualche lattina di birra nei frigoriferi.
La giornata che decanta, le chiacchiere che partono dai programmi per la serata e finiscono chissà dove. Magari che scorrono indietro fino a cose dell'infanzia, come è capitato l'altro giorno.

"Giuro: ho scoperto a quindici anni che il mattone del ballo del mattone era riferito alla mattonella, a ballare stando molto vicini. Prima non capivo perché l'avessero chiamato così".
Con le dita sporche di sale e la schiuma a maculare l'interno del bicchiere, ha proseguito dicendo che probabilmente il motivo del misunderstanding tra lui e Rita Pavone stava tutto nei riferimenti spaziali. "Per me il mattone è qualcosa che riporta immediatamente al muro, a una verticalità. Credo sia per questo che non avrei mai ricollegato la parola mattone a un pezzo di pavimento".
Al di là del motivo, la cosa interessante è proprio il legame profondo tra il mattone e lo sviluppo di pareti, strutture, altezze, forse aspirazioni. Vedi, a volte, una birra.

Spesso da una birra bevuta assieme a qualcuno nascono momenti più coinvolgenti e significativi di altri vissuti di fronte a un'analista. O magari dentro a una di quelle giornate di corso aziendale condotte da consulenti a metà tra psicologi e sociologi e manager mancati in cui parlano ai team di lavoro di dinamiche di gruppo e di condivisione della meta finale.
Una delle metafore che amano usare è la cattedrale. "Potete davvero costruire qualcosa senza condividere a fondo quel che state costruendo? Senza che tutti siano allineati?", dicono, e poi rincarano la dose: "Voi state costruendo la vostra cattedrale e le cattedrali sono edifici che vanno al di là dell'architettura. Hanno un valore per le persone che credono nel culto che lì si professa. Ogni azienda volendo è un culto e la vostra non fa eccezione. Dunque voi quale cattedrale state costruendo? E la state costruendo davvero tutti assieme?".

Se partissero inventandosi un aneddoto attorno a quel gran pezzo di Rita Pavone, alla sua cattiva interpretazione, al legame ontologico tra mattone e aspirazioni verso l'alto sarebbero certamente meno noiosi e il concetto non cambierebbe.
Che si tratti di cattedrali o di mattoni, la costruzione si fa solo se tutti sanno cosa stanno costruendo e quale pezzo dell'architettura spetta a loro costruire.

Una cosa che accadrà qui

 

Disclaimer: le prossime righe - in corsivo per conferirgli più seriosità - possono suonare paternalistiche. Però, cari amici, funziona davvero così come c'è scritto.

Si trattasse solo di mettere mattoni uno sopra l'altro sarebbe però una questione individuale. Il difficile - e in fondo, il bello - arriva quando devi mettere attenzione non solo a posare bene il tuo mattone ma anche a posarlo bene in funzione di come lo hanno appena posato o lo poseranno tra poco gli altri che stanno costruendo assieme a te.
Sta al tuo personale senso critico. Sta a quanto a fondo conosci il tuo mattone e il mattone degli altri. Sta a quanto ne sai di costruzioni portate avanti assieme. Perché posare nel modo sbagliato il proprio mattone alle volte può essere perfino più dannoso che non posarlo affatto.

Bando ora alle filippiche e alle metafore.

Uno dei progetti attraverso cui in copiaincolla spreme il concetto di mattone individuale al servizio della costruzione che riguarda tutti struttura di tutti, riguarda gli orologi. O meglio, riguarda la valorizzazione e la misurazione del tempo speso a vivere l'agenzia e a dare vita ai progetti per ogni cliente che ce li abbia già affidati e che ce li affiderà.
Ognuno di coloro che costituiscono copiaincolla ha ogni giorno la piena libertà di scegliere quando essere operativo nella vasta fascia oraria 7-19.
Sembra cavillo numerico e robetta da regolamento aziendale, in realtà è tutt'altro.

Significa che chi comincia alle 7 termina la sua giornata poco dopo il pranzo e che chi esce alle 19 arriva in tarda mattinata.
Questo significa che quelle due scelte portano colleghi ad avere a disposizione poche ore per condividere assieme riflessioni e aggiornamenti. Questo significa che ancor di più è fondamentale che ognuno qui lavori ragionando in funzione di chi viene dopo di lui nel processo, mettendo tutti nelle condizioni di contribuire anche nel caso lui non sia operativo.
Questo significa anche che nel bel mezzo della giornata ci si può assentare per una visita, per fare la spesa, per farsi una passeggiata o per ogni altro motivo con una fluidità che non richiede preavviso né processi burocratici come la richiesta di permessi o altro se a fine giornata le ore operative saranno comunque state otto.

Fluidità e libertà totali nella gestione del proprio tempo, con la responsabilizzazione diffusa che va a creare un patrimonio inestimabile per l'azienda.
Non esiste un superiore che deve validare un permesso, esiste la consapevolezza di ciascuna singola persona qui dentro di cosa possa e non possa fare per stare bene e allo stesso tempo garantire il massimo di se ai progetti su cui è impegnata.

Chiamiamolo pure mattone.

Spigoli e pesantezza

 

Di nuovo, altro che metafora.

Il mattone è cosa dura, pesante, circondata di spigoli tutt'attorno. Se sbagli a maneggiarlo e ti finisce dritto sull'alluce, finisce anche il dubbio che sia qualcosa di simbolico e aleatorio. Fa male quanto farebbe male trovarsi un grosso progetto invischiato in problemi dovuti a una cattiva organizzazione o comunicazione tra le persone coinvolte su esso. Dolori tutt'altro che figurati. Dolori oggettivi, veri, misurabili.

Ecco perché teniamo tanto al mattone. Ecco perché è necessario che ognuno gestisca il proprio e sarebbe stupido credere che pochi possano passare il tempo a suggerire costantemente a molti su come posare ogni parallelepipedo di terra cotta. Non ci riuscirebbero.

Molto meglio che ognuno ne diventi esperto. Molto meglio che ognuno sia il vero capomastro di se stesso sul cantiere di questa giornata, della prossima e di quelle dopo.

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