Chi crede che la radio sia morta, si sbaglia di grosso. Basta pensare a quanto tempo passiamo ogni giorno sulla nostra auto per capire quanto ancora oggi il mezzo radiofonico sia rilevante nel panorama della comunicazione pubblicitaria. La radio è sana e salva. Non perché sia immune dall'ondata di cambiamento che ha investito e che continua ad investire tutti i mezzi comunicativi, ma perché nel caso della pubblicità radio la rivoluzione digitale non ha fatto altro che arricchire, senza stravolgere. Proprio per la sua natura più intrinseca, quella solo e unicamente sonora, la radio come la intendiamo nel suo senso più puro è rimasta tale. Podcast, web radio e streaming sono canali che vanno ad integrarsi perfettamente al mondo on air, lasciandogli tutta la libertà di proseguire per la sua strada, a fianco dell'auto e del conducente in ascolto.
Senza contare che il costo di produzione di 30'' di un progetto radiofonico è nettamente inferiore rispetto ai 30'' di una campagna TV, per fare un esempio. Il mezzo radio è altamente redditizio.
Tralasciando i numeri, un'agenzia creativa come la nostra sa che il messaggio nel caso del mezzo radio assume un'importanza magistrale. Il contenuto radiofonico è dettato da tempi e meccanismi imprescindibili e va studiato con la massima cura. Non importa che sia pianificato su scala locale, nazionale o che sia una campagna radio in-store. Non importa che debba promuovere un evento o un'attività o che voglia incrementare la notorietà della marca. L'efficacia del messaggio dipende da fattori multipli e unici, che in altre tipologie di comunicazione sono secondari o totalmente inesistenti: la voce dello speaker, la traccia audio, gli effetti sonori altisonanti, nella comunicazione radio non sono mai e poi mai meri dettagli. Sono sostanza del contenuto stesso, vanno ragionati di pari passo assieme al concept da doppiare. Un impatto e una ripetitività che hanno un potenziale di memorabilità infinito.
La comunicazione radio è una compagna di viaggio e noi, qui, le siamo molto affezionati.
