Una storia di naming e logo design
Nell'articolo si parla di come l'agenzia ha affrontato il progetto.
Un lavoro di comunicazione che a raccontarlo sembra uscito da un caso di studio di un libro di marketing tanto è corposo e lineare nelle sue criticità iniziali e nelle sue soluzioni finali.
L'azienda cliente - un'importante distributore di prodotti ittici surgelati - desiderava compiere un passo definitivo verso un'organizzazione davvero funzionale di tutto il suo sistema di marchi e di trovarla sulla base del singolo canale di vendita. Un marchio per l'Horeca, un marchio per il dettaglio, e così via. Il primo passo verso questa riorganizzazione doveva essere la cerazione di un nuovo marchio ibrido tra la dimensione più puramente commerciale e quella più istituzionale. Un marchio che, a seconda delle situazioni, potesse essere utilizzato all'interno dell'architettura grafica del pack sia nel ruolo di primo marchio, sia nel ruolo di complemento di un marchi commerciale già esistenti come una sorta di firma garante della qualità.
Doveva nascerne un marchio in grado di essere speso tanto in ambiente BtoB, quanto in ambiente tipico da consumatore finale. E a sentire Advertiser, il progetto è l'esempio di una comunicazione strutturata su molte differenti sfaccettature e verso molte differenti finalità.