Bustaffa produce formaggi freschi. La prima cosa che verrebbe da dire a tutti quanti è "Formaggi? su Vanity Fair? Perché non prediligere testate food?". La risposta è molto molto semplice: perché Bustaffa è differente.
Bustaffa produce formaggi diversi dai soliti formaggi. E anche la sua comunicazione doveva essere differente. È sufficiente soffermare il proprio sguardo sui pack a pois colorati per notare immediatamente la volontà di bucare lo scaffale come nessun altro marchio di formaggi freschi potrebbe fare. I pack sono solo un esempio. Anche i formaggi più classici non sono immuni dall'ondata di innovazione, a partire dallo squacquArone con la A e dalla sua ricetta simile ma non identica all'originale romagnola, oppure dal "Bacino" e dal "Cuoricino".
Era impensabile, quindi, limitarsi alla realizzazione di campagne stampa molto classiche, a partire anche dalla scelta della rivista. Per proseguire, poi, con un servizio fotografico realizzato nel cuore della Pianura Padana, madre terra dell'azienda, del marchio e degli allevamenti che regalano la materia prima per la lavorazione del formaggio.
"Dite Cheese" è una headline pensata per far funzionare una campagna molto difficile da far funzionare. Doveva tenere assieme il pubblico femminile, uno scatto in stile moda su una rivista prettamente fashion e un marchio di formaggi freschi. Una campagna multisoggetto che racconta in tre scatti fotografici che lavorare nell'industria è un'arte che richiede ispirazione e duro lavoro. Che produce moda, anche attraverso i formaggi.