Se il commento diventa KPI: il caso Tartufone
La cosa più importante da tenere a mente quando si parla di KPI è che vanno pianificati ogni volta da zero su quel singolo progetto. Non vanno applicati in modo standard, ma invece sempre ragionati sulle precise finalità di ogni singolo caso.
Il progetto di social media marketing per Tartufone è stato emblematico di questo e molti KPI erano legati ai commenti degli utenti ai contenuti pubblicati sulla pagina. Le tre principali erano: a) numero dei commenti, b) reactions ai contro-commenti di Tartufone, c) commenti ostili trasformati in commenti positivi.
Perché stabilire anche KPI tanto orientate ai commenti? Perché per Tartufone volevamo costruire una voce e una comunicazione dopo anni di silenzio, e perché volevamo che quella voce fosse molto forte. Un tono irriverente, una campagna che si prendeva rischi. Era fondamentale dialogare con gli utenti per affermare, risposta dopo risposta, il carattere del marchio e per non perdere mai il controllo della situazione.
Tartufone si poneva al pubblico come il dolce anti-tradizione e per questo doveva fare engagement ed entertainment. La campagna doveva intrattenere e fin da subito i commenti erano stati individuati come valore aggiunto. A tutti gli effetti volevamo fossero uno dei contenuti fondamentali attraverso cui raggiungere il nostro macro-obiettivo.
I numeri ci hanno dato ragione: oltre 23 milioni di persone raggiunte e oltre 300.000 reactions solo su Facebook.